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Decimo dono: il sacrificale da dirci e da fare.
Volontà sacrificale Paterna: il mio sacrificale passivo inimicale
sul bene inerente: l’umana autorità ecclesiale.
Quarto anello: monopolio delle coscienze: con un solo
atto egoisticale la prima coppia brucia la coscienza sacrificale
e impianta l’egoisticale.

Pneumatica magia quella del Visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del
dire egoisticale, ed ecco uscir fuori la preghiera del fare
sacrificale. Ci si accosta pregandolo. Quando pregate, voi
dite: Padre nostro che sei nei cieli.
Sia fatta la tua volontà sacrificale: la celeste e la terrestre.
Preghiera da dirci e da fare. Il Padre vuole il sacrificale
suo celeste. Vuole pure il terrestre: il suo e il nostro. Il
nostro attivo e passivo, il passivo cosmico e inimicale. Il
nemico mi può sacrificare i beni componenti, aderenti,
inerenti: dignità e autorità umana. Per bene illuminare e
radiografare l’autorità umana, ci siamo accostati alla divina
Figliale e Paterna.
La divina è sacrificale. L’umana genitoriale è egoisticale.
E l’ecclesiale? Il decentramento del sacrificale ha provocato
una catena di interventi egoisticali, tutti monopolizzatori.
La Chiesa si è data il monopolio:
1) della verità
2) della infallibilità
3) della salvezza
4) delle coscienze: la coscienza è una conoscenza qualificata,
perché riesce a convincere la volontà. Conoscenza
convincente, che si prende la volontà.
Ma quella presente in ognuno non è razionale, ma istintiva,
egoisticale e quindi piacerale.
La persona è sempre convinta a prendere quello che gli
piace e a scartare quello che non gli piace. Coscienza
infernale: per il meccanismo che la fa sorgere; e infernalizzante
ogni suo prodotto: il fare e il diventare della persona.
Ogni autorità ecclesiale ha a che fare con una simile
coscienza presente in ognuno (voluta per accettazione e
composta dallo Pneuma Paterno).
Che fa il Padre quando la prima coppia umana con un atto
iniziale egoisticale dà il via al farsi di una coscienza istintiva?
Già Dio non aveva impartito né comando proibitivo
né minaccia punitiva alla prima coppia. Non ce n’era bisogno,
dal momento che la coppia (per coscienza visuata)
era cosciente di vivere l’amore Paterno al sacrificale come
le si era dato da vivere. Quella coscienza sacrificale su
istigazione determinante di Satana viene aggredita e
abbattuta da un semplice atto egoisticale per il quale direttamente
si appropria della sua famiglia nascente e indirettamente
dell’amore Paterno. Con un atto egoisticale viene
bruciata una coscienza sacrificale.
Certamente per volontà di accettazione Paterna. Da allora
la Chiesa Paterna universale è guidata esclusivamente da
una coscienza egoisticale. Dalla universale il Padre ne
estrae una particolare: la Chiesa privilegiata ebraica. È in
essa che promuove e coltiva una coscienza razionale
fideata. Lo fa mediante la Legge e i Profeti. Promuove una
coscienza fideata legalista: la fa su con le sue leggi religiose:
il Decalogo: legge universale attorno alla quale la
Chiesa ebraica produce una esasperata fioritura di leggi
particolari; al punto che la coscienza ebraica non sapeva
più come districarsene. Da qui la domanda: qual è il primo
e il massimo comandamento? Dio però non impone, ma
solamente propone per il bene della sua Chiesa le sue
leggi. Lo poteva fare Dio, disposto ad accettare in silenzio
e con amore anche il massacro delle sue leggi. Non così la
Chiesa ebraica, la quale non vuole lasciarsi stracciare con
le sue leggi: non le propone ma le impone con la forza del
comando e col terrore della punizione, fino alla pena di
morte. Dio pone il riposo sabbatico e la Chiesa mosaica lo
impone comminando la pena di morte a chi l’avesse a violare.
Errore madornale che Gesù tratta delicatamente: non
denuncia l’imposizione punitrice, ma libera la donna adultera,
difendendola con la generale peccaminosità.
Monopolio delle coscienze: male madornale di ogni
Chiesa: musulmana e cristiana.

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