476

Decimo dono: il sacrificale da dirci e da fare.
Volontà sacrificale Paterna: terrestre, passiva inimicale
sul bene inerente: umana autorità. L’ecclesiale: monopolio
delle coscienze: costringe la cristiana a emendarsi.
1) Immediatamente: eretici, apostati, scismatici e i praticanti
dell’occulto.
2) Emenda mediata con la pressura penitenziale. Oggi è
la scomparsa del sistema penitenziale.

Pneumatica magia quella del Visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del
dire egoisticale, ed ecco uscir fuori la preghiera del fare
sacrificale. Ci si accosta pregandolo. Quando pregate, voi
dite: Padre nostro che sei nei cieli. Sia fatta la tua volontà
sacrificale: la celeste e la terrestre. Preghiera da dirci e da
fare. Il Padre vuole il sacrificale suo celeste. Vuole pure il
terrestre: il suo e il nostro. Il nostro attivo e passivo, il passivo
cosmico e inimicale. Il nemico mi può sacrificare i
beni componenti, aderenti, inerenti: dignità e autorità
umana. Per bene illuminare e radiografare l’autorità
umana, ci siamo accostati alla divina Figliale e Paterna. La
divina è sacrificale. L’umana genitoriale è egoisticale. E
l’ecclesiale? Il decentramento del sacrificale ha provocato
una catena di interventi egoisticali, tutti monopolizzatori.
La Chiesa si è data il monopolio: della verità, della infallibilità,
della salvezza, delle coscienze.
Leggi antiche e comandamento nuovo sono gli ingredienti
della coscienza cristiana. La Chiesa cristiana non ha
manipolato né sostituito, ma solo affiancato alle divine, le
sue ecclesiastiche, ingiungendo le pene canoniche. Per
una docile obbedienza punta alla conquista della coscienza
umana con tre interventi egoisticali:
1) Costringe la coscienza ad aprirsi ingiungendo la confessione
integrale di tutti i peccati mortali.
2) La costringe a pentirsi
3) La costringe a emendarsi: a non peccare più consciamente.
Il non peccare più lo si deve a una coscienza sacrificale
sufficiente ed efficiente. Un cambiamento che matura ad
intra e che non si può imporre ad extra. Quello che ha fatto
la Chiesa cristiana. Imporre forzatamente l’emenda dei
peccati. Modi durissimi per ottenere l’emenda immediata
da quei peccati che la minacciavano esternamente.
1) Era l’eresia, l’apostasia, lo scisma. Verità negate, completo
rigetto della fede e scissione in blocco.
2) Come pure esigeva l’emenda da tutti coloro che volevano
competere con lei nel campo spirituale: i cultori
della scienza dell’occulto: occultismo, streghe, stregoni
con le loro stregonerie, maghi con le loro magie e i
loro sortilegi. Ai primi imponeva l’abiura pubblica.
Non ottenuta, era la consegna al braccio secolare (autorità
civile), la quale piegava ora col carcere, ora con la
tortura, ora con la condanna al rogo.
Identica fine toccava ai secondi se non svelavano i loro
segreti e non si impegnavano a ripudiare qualsiasi pratica
di occultismo.
3) Per tutti gli altri peccati personali gravi praticava una
emenda pressurata: imponeva penitenze dure, lunghe e
umilianti. Bastava essere annoverati nella classe dei
penitenti per dover sottostare a dure penitenze. Per tutti
era il vestito di penitente (sacco), lunghi e faticosi pellegrinaggi
a piedi, l’obbligo di mendicare.
L’isolamento dalla comunità fino alla riammissione per
atto riconciliativi. Tutti gli occhi erano puntati sui penitenti:
la condanna e il disprezzo, la sfiducia generale, l’isolamento
dalla pratica religiosa rendevano al penitente l’aria
sociale irrespirabile.
Bisognava emendarsi per forza. Ma la Chiesa colpiva non
solo i peccatori viventi, ma pure dopo la morte. Per certi
peccati, come per il suicidio, veniva negato il funerale
religioso, come pure veniva negata la sepoltura ecclesiastica:
non nel camposanto, ma in una zona non benedetta.
Tutto il sistema penitenziale della Chiesa può dirsi esaurito,
e non è che sia un male.
Lo Pneuma va affermando quello che la Chiesa aveva trascurato.
L’emenda non si impone in alcun modo. Solo da
coscienza sacrificale.

Nessun commento:

Posta un commento